Free Go - For a Coin

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Free Go - For a Coin

Etichetta: Putrido Records

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Avete presente il suono della sala prove? E' potente, grezzo, diretto. Ti colpisce in faccia con violenza, ti stordisce, ti lascia inebetito. Se non sei abituato ti fischieranno le orecchie per un po'. Ma ti gasa anche parecchio. E' l'energia pura della passione dei musicisti che ti coinvolge.
E il suono che si sprigiona da For a Coin ricorda i pomeriggi passati in saletta a provare, a suonare per passione, senza tante menate, per liberarsi dal peso degli impegni quotidiani e abbandonarsi alla musica.
Le canzoni dei Free Go, figli ( e talvolta quasi sosia) dei Foo Fighters, si basano su riff potenti, muovendosi spesso sull'alternanza tra chitarra pulita e distorta, spesso sottolineata da stacchi semplici quanto efficaci.
Il suono, cupo e ombroso, non va tanto per il sottile, e bada più alla forma che alla sostanza.
La voce spesso presenta quel piglio da rocker arrabbiato che ha fatto la fortuna di gente come Dave Grohl e Paul McCartney, certo con le dovute proporzioni. Un rock aggressivo che non aggiunge niente di nuovo a quanto già scritto, ma che non per questo non merita un ascolto, per un ritorno alle origini, per rendersi conto di quanto possano essere superflue,spesso, tutte le sovrastrutture che si costruiscono sopra quella che in fondo è l'essenza del rock,ovvero la sua energia.
Mi verrebbe da dire che i Free Go sono come quel giocatore dal tocco non proprio fatato che sopperisce ai propri limiti tecnici con i polmoni (ed altri attributi che qui non posso nominare) e una grinta fuori dal comune. Uno di quelli che ad una veronica risponde con un'entrata dura.
Quindi non aspettatevi la rabona, il gioco di prestigio da parte del damerino di turno, no. Perchè questo è un disco fatto di rabbia, sudore, e distorsione.

[Alessandro Damiola]