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Street Clerks

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Da "X Factor" a "E poi c'è Cattelan" passando per tante ore di palco e di sala prove. Abbiamo fatto quattro piacevolissime chiacchiere con gli Street Clerks che ci parlano del loro percorso, del loro ultimo bellissimo singolo "La Vitamina" e di molto altro ancora

Dopo l'anteprima su Vanityfair.it è disponibile da qualche settimana sul canale YouTube della band, "La Vitamina", il nuovo singolo degli Street Clerks. Se proprio non vivete fuori dal mondo probailmente avrete già sentito parlare di loro. Se invece è la prima volta che incrociate i ragazzi sul vostro cammino possiamo dirvi che la band è nata ufficialmente a Firenze nel 2007. Dopo aver collezionato ore e ore di sala prove e macinato chilometri per suonare in giro, dividendo il palco con nomi di tutto rispetto del panorama musicale nostrano, e dopo diverse fortunate partecipazioni a contest musicali per band emergenti, con un ep alla spalle, nel 2013 arriva la svolta. 

Gli Street Clerks si presentano alle selezioni di X Factor ed entrano nel cast del programma nella categoria gruppi vocali. Non vincono, ma sicuramente si fanno notare. Lo stesso conduttore del programma Alessandro Cattelan si accorge di loro e li vuole come resident band nel suo talk show serale su Sky Uno "E poi c'è Cattelan" per ben tre edizioni. Dopo diversi singoli pubblicati in questi anni, e dopo l'uscita dell'album "Fuori" lo scorso anno, gli Street Clerks tornano nell'estate 2016 con un nuovo pezzo, "La vitamina", un brano allegro e ricco di energia ma anche un amara riflessione. Un punto di rottura nel sound del gruppo, che per la prima volta si avvicina a sonorità più elettriche, più rock. Questo singolo è l'anticipazione del nuovo album del gruppo che vedrà la luce nei prossimi mesi.

Intervista a cura di Dan


Ciao ragazzi, benvenuti su andergraund! Gli Street Clerks ormai suonano insieme da quasi dieci anni, e l'impressione vedendovi è quella che l'affiatamento sia sempre lo stesso degli inizi, se non aumentato. Qual è il vostro segreto? Avrete avuto dei bassi oltre a tanti alti? O perlomeno delle divergenze d'opinione. Come si superano questi momenti?

Ciao a tutti!!
Non ci sono grandi segreti in realtà. Sicuramente ci ha aiutato avere gusti abbastanza simili da poter trovare una strada comune. Le divergenze d'opinione, le discussioni e i momenti di incomprensione sono all'ordine del giorno come in tutte le migliori famiglie. Quando sei in un gruppo come il nostro, dove non c'è un leader, il confronto e lo scontro sono la base della salute. Il problema è piuttosto l'incomprensione irrisolta. Come in una relazione insomma ed infatti l'unico modo per trovare una via d'uscita nei momenti difficili è parlare e spiegarsi. Meglio non dare niente per scontato.


Una frase campeggia sul vostro profilo facebook: "Noi ci ispiriamo a Woody Allen, Paolo Conte e ai Beatles". Cosa accomuna questi artisti? In che modo sono stati importanti per voi?

Sono tutti e tre ironici, intensi e geniali nella loro semplicità. Conoscono bene il linguaggio con cui lavorano e trovano sempre il modo di stupirti, farti pensare, farti ridere. Direi che sono artisti a tutto tondo. Per i Beatles direi che sono un gruppo dove insieme hanno trovato il mix vincente per tutti e quattro e per noi sono un'inesauribile fonte d'ispirazione. Ascoltiamo tutta la musica di tutte le epoche ma ai Beatles prima o poi ci torniamo.

Un'altra cosa evidente guardandovi suonare insieme è che vi divertite ancora tantissimo, e che avete suonato un sacco in giro prima di raggiungere il successo. Insomma, la famosa gavetta… Quanto è importante per diventare artisti completi passare ore e ore in sala prove e farsi le ossa sui palchi dei locali e delle sagre di paese? Penso sia l'unico modo per arrivare a quell'alchimia fantastica che avete voi.

Beh sì. Com'è dalla notte dei tempi, le cose importanti le costruisci giorno per giorno. I concerti fiorentini, prima davanti agli amici e i turisti e poi davanti ai nostri sempre più numerosi fan, hanno rappresentato la spina dorsale che adesso ci sorregge e ci permette di ambire ad obiettivi più importanti. E' stato davvero un percorso lento. A Marzo 2017 saranno dieci anni di attività!

C'è ancora chi guarda i talent con diffidenza perchè è convinto che questi show rappresentino una scorciatoia. Voi siete la dimostrazione vivente del fatto che non sempre è così. A distanza di anni dalla vostra partecipazione cosa ne pensate di questi programmi?

Da un lato rappresentano un po' uno specchietto per le allodole, nel senso che per promuovere lo show televisivo ti spingono a pensare che sia possibile diventare una star dall'oggi al domani. Questo non accade perché se qualcuno diventa famoso e soprattutto se riesce a mantenere la sua fama è perché ha lavorato anni per costruirsi. E' facile bruciarsi se non hai l'intenzione di imparare il lavoro e credo lo debbano imparare tutti. Il talento è solo l'inizio. Dall'altro lato i talent rappresentano un'opportunità per mettersi in gioco e anche questo è un ingrediente fondamentale per far sapere al mondo che esisti come artista. E' uno dei tanti modi per farlo e sicuramente ti avvicina più al mondo della musica "mainstream". Uno può scegliere sicuramente la strada dell'etichetta indipendente. Scegliere di restare nel mondo del'"underground". Credo però che, nell'uno o l'altro modo, sia una speranza per chiunque ami fare musica quella di trovare il giusto compromesso tra essere commerciali ed allo stesso tempo fare qualcosa di particolare ed artisticamente valido. Non è esattamente facile. Credo che chi scrive solo per sè stesso o solo per gli altri perda qualcosa per strada.

Quando avete deciso di partecipare ai provini di X Factor la decisione è stata subito unanime e condivisa da tutti o si è scatenato un dibattito interno? Non penso perchè alla fine le cose per voi sono andate molto bene, ma c'è mai stato un momento in cui col senno di poi avete rimpianto questa decisione, o avete pensato che se si fosse ripresentata l’occasione in un altro momento probabilmente avreste fatto altre scelte?

Sicuramente tutte le scelte che facciamo sono legate al momento in cui vengono fatte e credo che abbiamo scelto di partecipare in un periodo in cui le cose stavano crescendo ma a un ritmo molto lento. A volte nella nostra testa spaventosamente lento. Quindi da un lato eravamo tutti felici di fare un tentativo del genere per dare un boost alla nostra crescita, dall'altro una volta entrati eravamo spaventati da come saremmo potuti uscire. Per fortuna è stata un'esperienza positiva per tutto ciò che è venuto di seguito, grazie soprattutto alla famosa gavetta di cui parlavi prima.

E poi c'è "E poi c'è Cattelan"! In molti vi hanno paragonato alla band di Paul Shaffer nel Late Show di David Letterman. E' un paragone ingombrante! Ormai siete di casa lì, quindi immagino che vi troviate alla grande. Raccontateci qualcosa di questa esperienza. Com'è lavorare con Alessandro Cattelan? E com'è lavorare in tv dove dovete sempre perfetti, pronti e reattivi?

Sì l'incontro con Ale è stato la grande fortuna dell'esperienza XFactor. Il paragone alla band di Paul Shaffer o ai Roots di Jimmy Fallon ci lusinga. Cerchiamo di fare del nostro meglio per mettere al servizio del programma tutte le nostre capacità di musicisti, dal cantare al suonare all'arrangiare e fino ad adesso non abbiamo ricevuto altro che grandi complimenti, sia da Ale stesso che dagli autori che dagli artisti che abbiamo accompagnato. Abbiamo suonato con De Gregori, Laura Pausini, The Bloody Beetroots, Jack Savoretti, Nek, Francesco Renga, Natalie Imbruglia, per citarne solo alcuni e la lista adesso è lunga. E' ovviamente una grande soddisfazione per noi. Ci sentiamo molto grati per l'opportunità che ci è stata data e adesso con Cattelan abbiamo costruito un ottimo rapporto sia di amicizia che lavorativo. Ci fa sentire sempre a nostro agio ed è molto professionale. E' un capitano simile a un fratello maggiore. Se sbagli qualcosa te lo dice e basta senza troppi problemi. E' sempre molto paziente.
La televisione invece ha dei tempi molto serrati ma ha dei meccanismi che diventano meccanici una volta che ci entri dentro. Sicuramente è il luogo degli esuberanti e non degli introversi, ma comunque tu sia l'importante è trovare una propria tranquillità perché essere al centro dell'attenzione può essere molto stressante. Facciamo un lavoro a volte spaventoso ma sicuramente molto stimolante.

Veniamo al motivo principe di questa chiacchierata, che è l'uscita di "La Vitamina", il vostro nuovo singolo. Come sta andando? Come sono i primi feedback?

Il singolo sta andando bene. Siamo arrivati alla nona posizione tra i brani più trasmessi in radio tra le band emergenti. Siamo contenti del fatto di andare avanti con il nostro lavoro discografico e pronti a far uscire il prossimo disco. Ci stiamo lavorando in questi mesi e intorno a fine estate entreremo in studio a registrarlo. La Vitamina è uno dei singoli dell'album.

Dagli inizi, nel 2007, ad oggi sono successe tante cose. Com'è cambiato il pubblico che vi segue nel corso degli anni? Le facce che vedete sotto il palco ai concerti sono più o meno le stesse, solo più numerose, oppure c'è stata una sorta di ricambio nella vostra fanbase?

Beh più che cambiato si è allargato, espanso. Quindi non poteva andare meglio. La cosa che è cambiata di più sicuramente è che non suoniamo più così spesso a Firenze ma suoniamo in giro per tutta Italia. Quando torniamo nella nostra città però abbiamo un vasto gruppo di persone che ci seguono dall'inizio. E' bello ritrovarsi ancora dopo tutto questo tempo.

Ascoltando "La Vitamina" si può notare che musicalmente parlando, rispetto ai primi pezzi che erano un po' più folkeggianti, forse state virando verso sonorità un po' più pop e ballabili. Si tratta di un cambio di rotta ben preciso del sound degli Street Clerks oppure è solo una cosa episodica?

Siamo ancora alla ricerca di un nostro sound ed essendo nati come live band forse il nostro sound è quello che senti quando suoniamo dal vivo. In studio abbiamo meno esperienza, non come singoli ma come band e sicuramente siamo ancora alla ricerca del nostro disco rappresentativo. Chiaramente tra dieci anni (se ci arriveremo :-)) guarderemo indietro e diremo che sono tutti rappresentativi di un periodo ed andavano bene così. Comunque abbiamo sempre avuto in scaletta una maggioranza di pezzi ballabili, vedi i nostri arrangiamenti di brani dance come "Hey Boy Hey Girl" dei Chemical Brothers, quindi direi piuttosto che La Vitamina è una virata verso ciò che abbiamo sempre fatto. Con Fuori abbiamo sperimentato invece delle atmosfere più intime. Adesso credo che il lavoro sia trovare il giusto mix di entrambe le cose, perchè entrambe ci appartengono.

"La Vitamina" è un pezzo molto allegro e solare che però tra le righe nasconde un messaggio un po' diverso: è un'istantanea di una generazione, o meglio di parte di una generazione, insicura e annoiata, costretta a rifugiarsi in un paradiso artificiale per trovare qualche ora di svago e di evasione. E' un ritratto piuttosto preoccupante…

Come si suol dire la verità spesso è più preoccupante della finzione! Beh sì è allarmante quando ci abbandoniamo all'uso di sostanze per fuggire da una realtà che per qualche motivo vediamo a noi avversa, nemica. Come dici tu è un'istantanea di un atteggiamento che però non credo sia esclusivo di un'epoca o di una generazione, ma intrinseco all'uomo. Siamo tutti pieni di dubbi, insicurezze, paure, ansia da prestazione e autosvalutazione e le sostanze stupefacenti o l'alcol rappresentano un modo, seppur breve e pieno di effetti collaterali negativi per la salute, per smettere di provare questi sentimenti negativi. La canzone rappresenta ciò che uno si racconta per giustificare questo tipo di scelta. Si sveglia, si sente pallido, non sente niente ma sa che col brivido sintetico può di nuovo andare al massimo. C'è un accenno di consapevolezza nel protagonista che si accorge di essere sconnesso ma ancora non è pronto per sentire e soprattutto capire perché non riesce a stare bene senza la vitamina. Questa vitamina può anche essere intesa metaforicamente come qualunque cosa di cui non riusciamo a fare a meno nonostante sappiamo da qualche parte nel profondo che ci stiamo facendo del male. E' la vita. Siamo qui per capire in realtà, perché quando capisci e cominci a fare ordine le cose piano piano cambiano in meglio.

E' pazzesco come ogni cosa facciate trasmetta il vostro senso di divertimento e di piacere nel farla. Anche il video del pezzo è molto divertente e molto colorato, e voi sembrate completamente a vostro agio lì in mezzo. E' così? Vi diverte fare i video? Com'è nata l'idea di questo?

E' un pezzo molto ritmato quindi lasciarsi andare al groove e muoversi viene naturale. Sì ci piace fare video. E' un modo per vestire un pezzo e dargli un volto anche se poi è sempre uno dei tanti volti. In particolare per questo dove la vitamina può essere intesa in vari modi. L'idea è nata da Giulio Volpe che ha fatto la regia. Ci siamo affidati a lui perché ci piacevano i suoi lavori come anche la trovata dell'anziano che ti fa pensare immediatamente al Viagra. E' un punto di vista inaspettato rispetto a quello più immediato della droga e dava voce a quell'ironia velata con cui guardiamo il protagonista della canzone che si sente così forte con la sua vitamina ma che purtroppo non si accorge di essere intrappolato in un loop autodistruttivo.

A questo singolo seguirà un disco? A che punto siete? Potete darci qualche anticipazione?

Sì, il disco lo registreremo intorno a Settembre per farlo uscire intorno a Natale. Stiamo lavorando adesso sui pezzi e sì, sarà un disco moderno, elettrico ma con il nostro immancabile retrogusto vintage. Sarà una bomba!

Questa estate avremo la possibilità di venire ad ascoltarvi suonare dal vivo in giro da qualche parte?

Sì suoneremo in giro per l'Italia. Queste sono alcune delle date al pubblico:
8 Luglio _ Fontigo (TV)
15 Luglio _ Calusco (BG)
16 Luglio _ Villa Montalvo - Campi Bisenzio (FI)
Non c'è un vero e proprio tour perché stiamo lavorando al disco, ma seguiteci sulle nostre pagine Facebook, Twitter e Instagram per tutte le news!!

Ragazzi, è tutto. Grazie mille per il tempo che ci avete dedicato e in bocca al lupo per tutto.

Grazie a voi!! Crepi il lupo!!

 

 

Gli Street Clerks sul web:

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