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Raggi Ultraviolenti - E' tutto un fake!

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Raggi Ultraviolenti - E' tutto un fake!

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I Raggi Ultraviolenti sono una giovane e interessantissima formazione punk alessandrina. Nati nel 2009, e con un ep alle spalle, arrivano al tanto sudato traguardo del loro primo album di inediti, "E' tutto un Fake", in uscita proprio in queste settimane.
Musicalmente parlando il disco prende a piene mani da tutta quella tradizione di gruppi punk italiani che ormai hanno fatto scuola e di cui Punkreas e Pornoriviste sono sicuramente tra i maggiori esponenti. Con qualche incursione nello ska, vedi in "Rabbia Chiusa" e "Skandre". E il bello è che non sfigurano nemmeno se paragonati a mostri sacri di questa portata. Nonostante suonino insieme da un periodo tutto sommato relativamente breve, i ragazzi dimostrano infatti una sicurezza e un affiatamento degni di band che suonano insieme da parecchi anni.
Il punk, si sa, è la musica della protesta per antonomasia. E "E' Tutto un Fake" non poteva essere da meno. Tutti i pezzi contenuti nel cd, fatta eccezione per quelli che chiudono la tracklist, sono come tessere di un puzzle che messe una affianco all'altra formano un'istantanea di quella che è la società attuale, dei mali che la affliggono e dei malcustumi che la caratterizzano. Già dal titolo stesso dell'album si vuole evidenziare la falsità e l'ipocrisia di un paese in cui i valori contano sempre di meno, e l'apparenza è tutto.
Il disco si apre con una piccola intro che illustra qual'è l'origine e il significato del termine "Fake". E poi si entra nel vivo. Le prime otto tracce affrontano in maniera diretta e senza inutili giri di parole i temi a cui accennavo sopra, e ce n'è veramente per tutti! Si comincia con "Fake!" in cui il gruppo punta il dito anche contro il Vaticano e il clero in generale, che predica bene ma razzola male. Poi si prosegue con "Carriera da Velina", una critica alle nuove generazioni disposte a tutto pur di ottenere qualche minuto di effimera celebrità in tv. "2012" è un pezzo molto divertente che ironizza sulla tanto discussa profezia Maya secondo la quale ci resterebbero da vivere ancora un paio di mesi prima dell'imminente fine dei tempi. "Dentro il Parlamento" è la stroncatura totale e senza appello dell'intera classe politica italiana, corrotta e senza valori. Infine "Fumo negli Occhi", partendo dalla leggenda metropolitana del coccodrillo che si aggira nelle fogne di New York mette in guardia dal credere troppo a tutto quello che ci viene raccontato e soprattutto dalle false promesse. Poi i tre pezzi che chiudono il disco "Skandre", "La Mia Sbronza" e "Clitoride", come forse si intuisce dai titoli, affrontano argomenti un po' più leggeri e divertenti, e allentano un po' la tensione del disco.
Insomma, un buon disco, ben suonato, con tanto cuore, testa e sudore. Avanti così!

[B!]

 

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