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Greetings from Terronia - Algorithms for a No Sense Violence

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Greetings from Terronia - Algorithms for a No Sense Violence

Etichetta: autoprodotto

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"Algorithms for a No Sense Violence" è il disco d'esordio dei Greetings from Terronia, interessantissima rock band calabrese nata nei primi mesi del 2010; un progetto in continuo divenire, basti pensare che tre quinti della line up attuale sono entrati a far parte del gruppo solo dopo l'uscita del cd. Attualmente la band, nella sua nuova formazione, è al lavoro sui pezzi del suo nuovo album: chissà quale apporto saranno in grado di fornire questi tre nuovi innesti, quali esperienze e quali nuovi stimoli sapranno portare e quale direzione prenderà la musica del gruppo? C'è da dire che la strada intrapresa è già molto buona, e partendo da una base del genere, con qualche piccolo accorgimento in più, i risultati non potranno che essere ottimi.
"Algorithms for a No Sense Violence" è fondamentalmente un demo, quindi tralasciamo alcune carenze tecniche abbastanza veniali, specialmente per quanto riguarda la fase di produzione dei pezzi, e soffermiamoci in maniera più attenta sulla sostanza dell'album, che in questo caso ce n'è veramente parecchia.
"Algorithms for a No Sense Violence" è una raccolta di nove tracce che spaziano principalmente tra il rock classico, l'hard rock e l'hc melodico. Un punk rock rivisitato e corretto, reinterpretato e fatto proprio. Non immaginatevi il classico allegro punk rock di stampo californiano. Visto anche il nome del gruppo, che fa pensare immediatamente al sud e alle sue spiagge, anch'io mi immaginavo un disco estivo, fresco e pieno di sole. Invece non è così: a dispetto del nome della band ci troviamo davanti ad un album dalle atmosfere piuttosto nordiche se vogliamo, abbastanza cupe e malinconiche. Un disco intenso e coinvologente più che allegro e scacciapensieri. E mi piace. Parecchio. A rafforzare il concetto appena espresso ci sono i testi delle canzoni. Basta leggerli. Potenti, profondi, incazzati, introspettivi, diretti come un pugno in pieno viso. Una vera rivelazione.
Nel cd sono presenti sia pezzi in italiano che pezzi in inglese. In entrambi i casi il risultato è sicuramente più che apprezzabile anche se a mio modo di vedere è nei brani in volgare eloquio che i ragazzi dimostrano di essere dei veri numeri uno. "Din! Don! Bang!" è un pezzo straordinario, non ho altre parole per definirlo, così come "Old Wave" e "New Wave", tracce coinvolgenti, emozionanti, che prendono lo stomaco. Anche i pezzi in inglese sono degni di nota, su tutti spicca la traccia di chiusura del disco, quella che dà il nome all'album, "Algorithms for a No Sense Violence", struggente, da pelle d'oca.
Tutti i pezzi sono suonati bene e ben arrangiati. Se avessi qualche euro da puntare su qualche gruppo sicuramente lo punterei sui Greetings from Terronia, perchè questo loro disco mi ha spiazzato. Non ho molto altro da aggiungere. Mi capita raramente di rimanere quasi senza parole, ma i Greetings from Terronia mi hanno davvero sorpreso. Mi aspettavo di ascoltare un disco punk rock come tanti, fresco e divertente, invece mi sono trovato davanti a un'opera che colpisce ed emoziona. Per quanto mi riguarda avanti su questa strada ragazzi! [B!]

 

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