Torna con un nuovo album, "Idolo", Cronofobia, band grunge bresciana che, oltre ad avere già un disco alle spalle, ha anche un bagaglio di tutto rispetto di serate passate in giro a suonare. E si sente parecchio. Infatti è assodato che un buon feeling nasce prima di tutto sul palco, e poi si riflette in maniera decisiva anche nel lavoro in studio. E in "Idolo" questo affiatamento traspare in maniera forte. Del resto si tratta di un disco che ricalca in tutto e per tutto quelle che sono le sonorità e le atmosfere tipiche del live: pezzi semplici se vogliamo musicalmente parlando, ma estremamente incisivi e diretti. Un album realizzato senza badare in maniera ossessiva alla cura e alla perfezione del particolare, che tante volte, specialmente per quanto riguarda gli album rock, conferisce a pezzi, magari potenzialmente molto validi sulla carta, quella fastidiosissima patina di artificiosità che toglie valore al lavoro del gruppo, anche se le intenzioni e i presupposti magari erano ottimi. E il risultato secondo me è veramente molto buono, considerando che non è facile riproporre oggi come oggi un buon grunge, e soprattutto non è cosa da tutti abbinargli dei testi in italiano importanti come sono quelli dei Cronofobia, a tratti oscuri e visionari, a tratti estremamente diretti. 11 tracce che scorrono via bene, potenti e graffianti. Un gruppo molto interessante, considerando che in questo momento, specialmente in Italia, non sono tantissime le band che hanno il coraggio e soprattutto l'abilità di cimentarsi con buoni risultati in un genere che in molti, con l'uscita dia scena dei Nirvana, consideravano ormai un capitolo chiuso e archiviato della storia del rock. [B!]
Cronofobia - Idolo
Torna con un nuovo album, "Idolo", Cronofobia, band grunge bresciana che, oltre ad avere già un disco alle spalle, ha anche un bagaglio di tutto rispetto di serate passate in giro a suonare. E si sente parecchio. Infatti è assodato che un buon feeling nasce prima di tutto sul palco, e poi si riflette in maniera decisiva anche nel lavoro in studio. E in "Idolo" questo affiatamento traspare in maniera forte. Del resto si tratta di un disco che ricalca in tutto e per tutto quelle che sono le sonorità e le atmosfere tipiche del live: pezzi semplici se vogliamo musicalmente parlando, ma estremamente incisivi e diretti. Un album realizzato senza badare in maniera ossessiva alla cura e alla perfezione del particolare, che tante volte, specialmente per quanto riguarda gli album rock, conferisce a pezzi, magari potenzialmente molto validi sulla carta, quella fastidiosissima patina di artificiosità che toglie valore al lavoro del gruppo, anche se le intenzioni e i presupposti magari erano ottimi. E il risultato secondo me è veramente molto buono, considerando che non è facile riproporre oggi come oggi un buon grunge, e soprattutto non è cosa da tutti abbinargli dei testi in italiano importanti come sono quelli dei Cronofobia, a tratti oscuri e visionari, a tratti estremamente diretti. 11 tracce che scorrono via bene, potenti e graffianti. Un gruppo molto interessante, considerando che in questo momento, specialmente in Italia, non sono tantissime le band che hanno il coraggio e soprattutto l'abilità di cimentarsi con buoni risultati in un genere che in molti, con l'uscita dia scena dei Nirvana, consideravano ormai un capitolo chiuso e archiviato della storia del rock. [B!]
