The C.I.P

Venerdì 24 Ottobre 2014 10:06
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Michele e Simone ci raccontano di questo loro 2014 straordinario, anno che ha visto la pubblicazione del loro primo album "Daydream", che in pochi mesi ha scalato le vette delle classifiche e ha portato al gruppo una lunga serie di importanti riconoscimenti


I The C.I.P sono un giovanissimo duo electro/pop nato in Italia ed esportato in Australia. Michele Scheveger (voce, additional synthesisers) e Simone Cavalli (synthesisers and samplers) lavorano insieme da meno di un anno, dalla fine del 2013, ma grazie al loro primo album "Daydream" stanno conquistando una lunga serie di soddisfazioni e di riconoscimenti. Il disco, pubblicato lo scorso giugno da Volcan Records e prodotto da Antonio Filippelli, ha scalato in poco tempo l'iTunes electronic chart fino a raggiungere la vetta della classifica.
L'ascesa del gruppo è stata rapidissima: a giugno i The C.I.P sono stati nominati "Artist of the week", e a settembre "Artist of The Month" da MTV New Generation. Il video del loro primo singolo "We'll Set The World On Fire" a settembre è entrato in heavy rotation nella playlist di MTV Italia, e poche settimane fa la band è stata invitata a suonare agli MTV Digital Days di Torino, dove hanno diviso il palco con gruppi del calibro di Groove Armada and The Bloody Beetroots. Last, but not least, si sono aggiudicati l'MTV Best New Generation Award.
La musica dei The C.I.P è fresca e originalissima, ed è profondamente influenzata sia da gruppi contemporanei come Chvrches, M83, Purity Rings, Capital Cities e Empire of the Sun, che da sonorità anni '80 come quelle dei Depeche Mode per fare un nome su tutti.
Abbiamo chiesto ai ragazzi di parlarci un po' di questi straordinari ultimi mesi, del loro album "Daydream" e dei loro progetti per il futuro.   [B!]



Ciao ragazzi, benvenuti su Andergraund! So che mi odierete per questa domanda perché ve l'avranno già fatta centinaia di volte, ma del resto il successo comporta anche qualche seccatura, è il rovescio della medaglia! Quindi spiegateci per cosa sta la sigla The C.I.P e come l'avete partorita.

Ciao! Il nome è nato in studio per scherzo, all’inizio era “cheap” (da due lire, di scarso valore), poi abbiamo deciso di mettere il puntato e il “the” davanti per dargli un tocco più internazionale, ci piaceva a livello visivo e come suonava, ovvero “cheap” in italiano e “The C.I.P” in inglese. Non ha un significato particolare per il resto. Cercavamo un qualcosa di corto e accattivante, che rimanesse in testa e che volendo si rifacesse a un qualcosa di cibernetico ed estremamente “computerizzato”.

Com'è l'Australia? Cioè, lo so che è bellissima, ma vedendo la questione dal punto di vista del musicista cosa ci potete raccontare? Probabilmente siamo lontani anni luce dall'ambiente musicale nostrano...

L’ambiente musicale australiano è molto ricco e ha molto da offrire, la street art è molto forte e i piccoli locali ospitano gruppi molto grossi, che puntualmente portano un sacco di persone ed hai l’effetto del locale “strippato” all’inglese dove tutti (vuoi perché sono ubriachi / vuoi perché spesso il gruppo è figo) sono calorosissimi ed eccitati. Stiamo cercando di inserirci nei circuiti Australiani grazie a contatti che sto creando (Michele) a Sydney, luogo dove vivo attualmente.
Speriamo di darvi delle interessanti news a breve ;-)

Alla fine state collezionando un sacco di soddisfazioni e riconoscimenti anche qui in Italia, e ne parleremo tra pochissimo, ma pensate che sarebbe stato lo stesso se non foste passati prima dagli antipodi del pianeta?

Paradossalmente (com’è accaduto a svariate band in passato) il fatto di vivere all’estero anche se sei italiano ti fa sempre un po’ più “figo”, quindi sono abbastanza sicuro che il fatto di essere stati così lontani dall’Italia abbia influenzato…

Da qualche mese è uscito “Daydream”, il vostro primo album. Da quello che ho letto è stato frutto di un lavoro molto intenso. Avete prodotto un sacco di materiale che poi avete scremato per arrivare alla tracklist definitiva. Com'è stata la genesi di questo disco?

La genesi è stata tutt’altro che facile, ovvero avevamo una marea di tracce da scremare e rivedere insieme. Ci siamo letteralmente murati in studio a Roma e abbiamo lavorato giorno e notto per più di quattro mesi, incuranti di pesche agli occhi, fischi negli orecchi, ritornelli e reef di synth che ti rimangono in mente e non ti lasciano vivere una vita normale ahah.. nonostante ciò, guardandoci in dietro possiamo dire che tanti sacrifici sono serviti, non c’è ombra di dubbio…

Tutto il materiale che è rimasto fuori dall'album che fine farà? Rimarrà semplicemente nel cassetto, magari in attesa della giusta collocazione e del momento giusto, oppure siete già proiettati in avanti e avete già in progetto qualcosa?

Sicuramente ci sono delle tracce che avranno un futuro “extra-daydream”. Oggi gli album non durano molto, massimo 7/8 mesi e poi devi continuare a sfornare per cercare di stare al passo, quindi sì, ci saranno in futuro dei rifacimenti e delle modifiche ma probabilmente inseriremo qualche vecchia traccia nel prossimo disco. Ci teniamo comunque molto proiettati al futuro come mind-set, anche perché abbiamo sempre maggiori influenze e siamo sicuri che (anche se non sarà facile) riusciremo a creare un prodotto in futuro che supererà quest’ultimo lavoro.

Nel disco si sentono un sacco di influenze diverse. E tra l'altro so che voi avete bagagli musicali piuttosto differenti. Quali sono questi vostri background e come si conciliano? C'è qualche artista o qualche gruppo in particolare verso cui vi sentite maggiormente "in debito"?

Ci sentiamo “in debito” verso mostri sacri come i Depeche Mode o gruppi contemporanei come “Chvrches”. Abbiamo molte influenze che spaziano dagli anni ‘80/’90 e chiaramente ci sono i migliori producer della scena estera come “Flume”, “Purity Rings”, addirittura gruppi più indie come “Phoenix” e “Van She” (questi ultimi australiani).

Come nasce generalmente un vostro pezzo? C'è uno schema più o meno fisso o il processo creativo varia di volta in volta?

Grosso modo il processo creativo varia ogni volta… a volte si parte con un beat, a volte con un giro di synth e da li evolviamo una melodia. Magari la melodia di voce ce l’abbiamo già e, in tal caso, basta cercare di “condirla” con arrangiamenti giusti, anche se il tutto non è mai facile ed immediato se vuoi fare una roba veramente professionale e cool.

Quanto è stato importante il contributo di Antonio Filippelli, che ha prodotto il disco, per la buona riuscita del lavoro?

Siamo molto grati e contenti di aver potuto collaborare con Antonio, che è tuttora il nostro Manager. Senza troppe premesse, ha dimostrato ancora una volta una grande conoscenza e davvero un ottimo gusto nell’aiutarci con gli arrangiamenti! Tutti noi veniamo in fin dei conti da una “scuola” più indy, addirittura pop punk come Antonio che suonava nei Vanilla Sky qualche anno fa, ma è interessante vedere come tanti che venivano da quel genere sono riusciti non solo a integrarsi perfettamente con la musica elettronica ma addirittura ad avere una voce in capitolo.

Com'è nata la collaborazione con Volcan Records? Com'è stato lavorare con loro?

La collaborazione è nata in modo molto spontaneo, ci siamo prima confrontati a livello umano (che è la base per una collaborazione più intensa) e poi piano piano ci siamo confrontati sempre più a livello musicale, prima con scambio di demo, poi di pre produzoni, fino a quando abbiamo concordato entrambi che era l’ora di chiuderci in studio e “sfornare” insieme l’album!

"We'll Set The World On Fire", il vostro estratto sta andando benissimo. Avete già pensato a quali potranno essere dei possibili nuovi singoli?

“We’ll Set The World On Fire” è uno tra i singoli più forti e per quanto ci riguarda siamo molto contenti di come stia andando in Italia e del successo che ha avuto! Attualmente stiamo lavorando con uffici esteri per far si che possa avere lo stesso esito in Australia che, come si sa, è un paese ben più grande! Ma sicuramente tireremo fuori altri singoli, ce ne sono altri due in particolare! Il prossimo sarà al 99% “The Pretender”, traccia storica (per noi) , forse la prima che abbiamo prodotto diversi anni fa ormai.

Il 2014 è stato un anno pazzesco per voi! Il vostro disco appena uscito è schizzato in prima posizione della iTunes Electronic Chart. "Artist of the week" e "Artist of The Month" di MTV New Generation. L'invito a suonare agli Mtv Digital Days a Torino e la vittoria del MTV Best New Generation Electro Award. Cosa vi passa per la testa in questo momento? Un anno fa avreste mai lontanamente immaginato tutto questo? È successo tutto molto in fretta tra l'altro. Ho letto una vostra dichiarazione sul sito di Mtv in cui vi definite "spaventati ed eccitati allo stesso tempo"...

Hai detto bene, è successo tutto molto in fretta e all’improvviso! Siamo molto contenti per come stanno andando le cose e ovviamente siamo stati molto sorpresi di aver ottenuto tutti questi riconoscimenti, in particolare la nomina agli Mtv Days e la vittoria dell’award! Ha voluto dir tanto per noi! Ci aspettavamo comunque un qualcosa da questo album e da questo singolo ma la cosa è andata piacevolmente “fuori controllo” negli ultimi tempi!

Ed essere invitati ad esibirvi agli Mtv Digital Days sullo stesso palco di artisti come Groove Armada e The Bloody Beetroots che effetto vi ha fatto?

Sicuramente è stata un’esperienza fantastica! Ci siamo potuti confrontare con dei “gruppi-mito” e c’era davvero moltissima gente! La location inoltre era da paura, è stato un sogno suonare con gruppi con cui siamo cresciuti.

Quali sono le prossime mosse dei The C.I.P? Come avete intenzione di muovervi nei prossimi mesi? Si sente un po' la pressione di dover in qualche modo replicare o confermare un successo così importante e improvviso?

Ovviamente la pressione si sente, stiamo lavorando duro per emergere sempre di più anche qua all’estero, questo rappresenta il nostro più grande step, grande perché è molto ambizioso perché “sfondare” o emergere nei paesi anglofoni (Australia, America, Uk) è un qualcosa di estremamente difficile vista la competizione spietata e la quantità incredibile di artisti! Ma stiamo costruendo passo dopo passo! Vi terremo aggiornati!

Ragazzi, abbiamo finito. Grazie mille del tempo che ci avete dedicato e un grandissimo in bocca al lupo per tutto!

Crepi!! Ciao!!

 

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