Bad Black Sheep - 1991

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Bad Black Sheep - 1991

Etichetta: Valery Records

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Disco d'esordio per i Bad Black Sheep, rock band vicentina nata all’inizio del 2006. "1991", oltre ad esssere il titolo dell'album e del pezzo che gli dà il nome (presente in due versioni, standard e ghost track acustica), sembra quasi una dichiarazione di intenti musicale rivolta a tutti quelli che si accingono ad ascoltare il cd. L'universo sonoro contenuto in esso infatti sembra un grande omaggio a quel movimento rock che proprio nella prima metà degli anni '90 ha visto il suo momento di maggior esplosione. Una sorta di condensato di tutto quello che in quel lustro arrivava d'oltreocano: parliamo di grunge, che proprio in quel periodo raggiungeva il suo apice qualitativo e di popolarità, di college rock, potente ma dalle accattivanti aperture melodiche, di classic rock alla Bon Jovi, di metal e di punk rock, che in California stava per rifiorire e riesplodere con tutta la sua carica e la sua energia. Prendete tutto, frullatelo insieme e otterrete il sound dei Bad Black Sheep; un bel sound, ricco, piacevole, energico, solare. Una musica che pur combinando insieme echi e richiami provienti dalla fine del secolo scorso ha il pregio di risultare comunque estremamente attuale e contemporanea.
Tecnicamente le canzoni sono di ottima fattura. Del resto non dimentichiamoci che pur trattandosi del disco d'esordio per la band e pur essendo tutti musicisti molto giovani, il progetto esiste già da diversi anni e le date all'attivo sono parecchie. Quindi i ragazzi ormai hanno acquisito quella conoscenza reciproca, quall'affiatamento, quella sicurezza e quelle dinamiche che solo con anni e anni di palco e di sala prove si affinano.
I pezzi sono tutti molto belli, grintosi e graffianti, potenti e corrosivi, ma allo stesso tempo caldi e melodici. Ben suonati e molto ben confezionati. E la musica rispecchia alla perfezione i testi (tutti in italiano, e non è sicuramente la strada più semplice), che esprimono in maniera diretta e senza giri di parole un disagio, quello di trovarsi intrappolati in una società in cui molto spesso si fatica a sentirsi a proprio agio.
Da evidenziare poi la presenza nella tracklist della cover, interessante e molto ben riuscita, di "Cuccurucucu" di Frando Battiato. Prima di tutto è sempre positivo constatare come le giovani generazioni abbiano ancora dei punti di riferimento di un certo tipo e non rigettino la musica che ascoltavano i loro genitori per partito preso. E poi, nonostante fare cover dei grandi maestri sia sempre un'operazione rischiosa e delicata, è incoraggiante vedere come una giovane rock band affronti una sfida del genere con il giusto piglio e la giusta spavalderia.
Concludendo, "1991" è sicuramente una gran bella opera prima per i Bad Black Sheep. Se proprio devo fare un appunto forse posso dire che per certi versi manca un po' quel guizzo, quella firma che renda il sound del gruppo veramente originale, unico e distinguibile da tutto il resto. In ogni caso il disco è godibilissimo, fila via liscio dalla prima all'ultima traccia senza mai un calo o un momento di incertezza, quindi sicuramente possiamo dire che le fondamenta su cui edificare sono solide e costruite a regola d'arte. Se continuano a lavorare così sicuramente sentiremo parlare ancora dei Bad Black Sheep.

[diEFFE]

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