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Intervista a Paola e Chiara - a cura di Michela Garau

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Primo set: la palla a Paola - Secondo set: la battuta a Chiara

"Win the Game" è il vostro primo album indipendente. Per voi è stata una sfida. Quale pensi sia la sfida più importante che hai vinto nella tua vita?

Quella di essere ancora qui con Chiara a dire la nostra. Non è facile questo mestiere. Anche se può sembrarlo da fuori. Nonostante molte difficoltà, dopo 11 anni, siamo ancora qui e abbiamo ancora un grande entusiasmo.

E' appena uscito il vostro singolo "Vanity & Pride": ti senti più vanitosa o più orgogliosa?

Forse vanitosa… ma ho anche un bell’orgoglio quando mi ci metto… Bisognerebbe smussare questi lati del carattere… va bene che ci siano, ma non devono controllarti. Non bisogna dipendere da queste tendenze…

Come è nata la vostra collaborazione con Simone Falcetta, regista di "Vanity & Pride"? L'idea del match di tennis è partita da te e Chiara?

Sì, l'idea è partita da noi. Volevamo un’idea che sapesse rappresentare l’album, ma in modo ironico. Una sfida a tennis tra noi due ci è sembrata perfetta, anche perché avevamo contemporaneamente deciso di cambiare un pochino look. Volevamo un look più sportivo, più semplice, anche se ugualmente glam… Poi ci ha divertito l’idea di essere, per la prima volta, una “contro” l’altra anche se in modo ironico e “sportivo”! Simone ci è stato consigliato da Paolo Santambrogio, il fotografo che si è occupato di tutto il concept fotografico di “Win The Game”. Paolo e Simone si conoscono perchè, oltre a fare lo stesso lavoro (entrambi fotografi di moda) e a stimarsi reciprocamente, sono uniti dell’ amore per i tatuaggi. Simone Falcetta, oltre a fare il regista ed il fotografo, è un tatuatore molto famoso nel mondo. E Paolo è pieno di tatuaggi fatti da Simone.

Il videoclip di "Vanity & Pride" sta andando molto bene... Sin dai primi giorni è stato cliccatissimo su You Tube. Ti saresti aspettata un tale successo?

Sinceramente ci speravo. Questo video è stato per noi un enorme sforzo. Soprattutto economico. La Trepertre ha iniziato a promuovere “Win the Game” la scorsa primavera. E sono usciti ben tre singoli e tre video. Una major, con un album così sperimentale come questo, avrebbe mollato dopo il primo singolo. Ma noi abbiamo visto il lavoro in prospettiva. Questo album, per vivere, aveva necessità di uno sguardo e vedute più ampie. Credo che se metti in circolo molta energia e qualità, in qualche maniera, la gente lo percepisca. Noi abbiamo dato moltissimo e stiamo continuando. Le persone rispondono a questo input, grazie a Dio…

A proposito di You Tube: è appena nato il canale ufficiale di Paola & Chiara. Cosa vi ha spinto a crearlo?

Stiamo lavorando con un team che si occupa della promozione sul web. Sono degli amici, e ce lo hanno consigliato loro. In effetti è stata un’ottima idea… Io neppure lo sapevo!

I vostri ultimi pezzi sono stati remixati da tanti artisti che avete conosciuto su My Space. Come sono nate le collaborazioni e quale ti ha dato maggiore soddisfazione?

Ogni collaborazione è stata per noi motivo di grande soddisfazione. Non pensavamo che tanti dj e produttori sarebbero stati così disponibili a lavorare sul nostro progetto (soprattutto quelli ultra famosi). Invece lo hanno fatto tutti con grande entusiasmo. Anche noi abbiamo fatto in cambio dei featuring in alcuni loro progetti. E’ stato divertente e molto creativo! Ad esempio, abbiamo scritto e cantato un pezzo per Mastiksoul che speriamo esca presto, perché è davvero super cool! Comunque, per tornare al discorso delle collaborazioni, è stato anche un modo per testare la nostra capacità di interagire con il mondo musicale esterno, sia in Italia sia all’estero! Felix Da Housecat e Mastik ci hanno fatto una marea di complimenti sul pezzo e sulle tracce vocali che gli abbiamo mandato… ci hanno detto che erano perfette e che Vanity era una hit!

Ricordo un'intervista che vi fecero nel 1997, ai vostri esordi. Vi sarebbe piaciuto produrre nuovi talenti. Ora avete una vostra etichetta e più di 10 anni di esperienza... Sareste interessate a produrre qualche giovane musicista, magari scoperto su My Space?

Perché no? Non si puo’ mai dire… Per ora l’etichetta deve crescere, non si può ancora permettere di produrre gente, ma nel futuro non si sa mai… se incontriamo quelli giusti!

Hai una tua pagina personale (oltre a quella in duo con Chiara) su My Space, dove possiamo sentire in esclusiva "Alone", il tuo primo brano da solista. Come mai, a differenza di Chiara che ha pubblicato e venduto "Nothing at All", il tuo singolo non è uscito in commercio? Pensi di farlo in futuro?

Chiara ha realizzato quel progetto e lo ha pubblicato. Io ho scritto quel pezzo in una notte. L’ho inciso la settimana successiva. L’ho tenuto lì un po’ e poi una notte, sempre, ho aperto il mio spazio su My Space e l’ho messo su, insieme a qualche scatto fotografico fatto da me… tutto di getto. Era un periodo difficile. Avevo bisogno di fare altre cose, di misurarmi con qualcosa che fosse mio…. Quel pezzo è un pezzo di me… quando lo ascolto mi commuove ancora… Non so se mai lo pubblicherò. Certo mi piacerebbe... Visto che me lo chiedono in molti ci penserò.

"Alone", da sola. Questo pezzo mi ha fatto molto riflettere, e da qui nasce la mia domanda: sei una celebrità. Come tutte le celebrità sei attorniata da fan, dal tuo management e da tante persone. Ti è mai capitato di essere in mezzo ad una folla che ti acclamava ma di sentirti sola?

Penso capiti a chiunque di sentirsi solo in mezzo alla gente. Questo perché siamo uomini e la socialità, così come la solitudine, fa parte della dimensione umana. Sono necessarie entrambe. Per capire, indagare, approfondire, la solitudine è d’aiuto. Non bisogna scivolare nella depressione, però! Dopo un po’ di tempo trascorso da soli, bisogna tornare a relazionarsi con gli altri… siamo fatti di questo!

Tra le tue passioni c'è la fotografia. Hai mai pensato di fare una tua personale, come Chiara ha già fatto con "Imperfections" e "Love Kills"?

Anche qui non ti so dare una risposta certa. Le mostre mi danno un po’ d’ansia. Anche se poi ci vado. L’opera d’arte esposta mi mette un po’ di soggezione: non so mai come guardarla, cosa pensare, quanto soffermarmi… è strano, ma è così. Anche se può non sembrare, ho un carattere un po’ schivo e timido. Mi metterebbe molto in soggezione fare una mia mostra di fotografie. Mi concentrerei solo sui difetti e sulle mie mancanze come fotografa. La mostra è diversa da un concerto, da una performance live. È un altro linguaggio. In più io non sono una professionista… Sono contenta, però, perché quest’anno due artisti hanno scelto i miei scatti per corredare il booklet dei loro nuovi album: “Da casa a casa” di Niccolo Agliardi (alcune delle foto interne sono mie!) e “Godess in you” delle Jains (duo femminile indie rock). Questa cosa mi ha dato una soddisfazione enorme!

E' nata recentemente la Trepertre, la vostra etichetta discografica indipendente. Come ci si sente a doversi occupare di tutti gli aspetti del lavoro? Più soddisfazioni o più preoccupazioni?

Entrambe le cose. Anche parecchie delusioni e porte in faccia... È dura, credimi. Ma ci aiuta a restare umili e con i piedi per terra. Del resto sono due dimensioni lontane quelle dell’artista e quella del manager… Però è divertente, e finchè ci stiamo dentro…

Ho letto, in una recente intervista, che questa vostra etichetta è un po' una rivincita verso tutti coloro che, all' inzio della vostra carriera, avevano detto che sareste durate solo una settimana. Cosa ti senti di dire, dopo ben 11 anni di carriera e 6 album all'attivo, alle persone che non avrebbero mai scommesso su di voi? In effetti avete vinto il gioco.

Non mi sento di dire nulla. Questa è una soddisfazione personale. Il mondo è fatto di gente che ha fede, che crede in qualcosa, e di gente che questa fede non ce l’ha. A volte la fiducia in sé può barcollare, ma non bisogna mai perderla. È importante. A quelli che non credono… beh, posso dire solo che mi dispiace tanto per loro!

In "Win the Game" c'è un pezzo molto bello: "Rumors". C'è stato un pettegolezzo su Paola & Chiara, magari apparso su qualche rivista, che ti ha fatto soffrire perchè non veritiero?

Ce ne sono stati e ce ne sono molti. Anche ieri mi è capitato di leggere dei commenti orrendi e di bassa lega, su un sito. La gente, dietro l’anonimato di internet, può arrivare a dire cose veramente cattive. Io credo molto nel Karma… Come si dice…? What goes around, comes around: ogni cosa, bella o brutta che fai, ti ritorna! Ne sono certa!

L'anno scorso, con l'uscita di "Second Life", avete festeggiato 10 anni di carriera e tanti dischi venduti in tutto il mondo. Ritornando indietro rifaresti tutte le scelte che hai dovuto fare per arrivare fino ad oggi? O, riflettendoci, ti sei mai pentita di qualche scelta fatta? Tipo un pezzo che, oggi, non incideresti?

Non mi pento di nessuna scelta… Ma certo due o tre cosucce, potendo, oggi le cambierei. Non si tratta di cambiamenti che riguardano i pezzi, ma di azioni, di cose fatte che oggi farei in modo differente.

In quasi tutti i vostri album c'è un brano dedicato ad una donna: penso a "Bella", "Francy", "Nina", "Elena Fragola", "Vicky" e "Diana". In "Win the Game" c'è qualche pezzo che, anche se non esplicitamente, è dedicato ad una donna in particolare?

Si, c’è una donna anche qui. Il suo nome è FUTURO. Il pezzo si intitola “Tu sei il futuro”. Che non è più solo da considerarsi donna, ma è un essere mutante. Era una donna che si è trasformata nel proprio futuro. Una donna forte che ha avuto un grande coraggio. E stavolta è ispirata alla nostra storia.

Se ti chiedessero di utilizzare la storia di un pezzo composto da voi per creare la sceneggiatura di un film, quale pezzo consiglieresti?

“Tu sei il futuro”, appunto.

Nel 2005 è uscito il vostro primo Greatest Hits. Durante il periodo promozionale ricordo che interpretavate in modo sublime "Time after the time". Come mai non l'avete incisa ed inserita in "Win the Game"?

In realtà volevamo farlo, poi tra una cosa e l’atra non abbiamo avuto il tempo. Abbiamo dato la priorità all’album. Siamo state sul punto di inciderla per utilizzarla come b side di Vanity, ma poi niente… non era destino!

Sanremo: 1997, 1998 e 2005. E, nel 2008, ospiti al fianco di Michele Zarrillo. Quattro volte sul palco dell'Ariston, 4 emozioni diverse. Quale partecipazione ti ha dato di più a livello musicale e personale?

La prima: è stata una botta pazzesca! E poi l’ultima perché non eravamo mai state ospiti di un collega su quel palco, ed è stata una bellissima emozione.

Come si nota sia dai videoclip che dai booklet dei vostri cd avete sempre un look molto curato. Avete esordito vestendovi uguali: oggi lo rifaresti?

Si, ma in modo ironico… ci pensavo proprio questa mattina. Avevo in mente una cover che vorrei cantare con Chiara (che non ti svelerò) e pensavo già alla copertina e al video. Vestite uguali! Ahahaha!! Sarebbe favoloso!

Qual è il tuo abbigliamento preferito quando non sei in scena?

Dipende… Per tutti i giorni molto casual, ma chic. Se devo uscire la sera, a cena o per un aperitivo, adoro indossare gli abiti con un po’ di scollatura ed il tacco alto, anche se i miei piedi soffrono da morire!

Cambiate spesso immagine ed è nata recentemente la vostra collaborazione con la griffe d'abbigliamento Lacoste. Un'immagine più sportiva, quindi, ma sempre sofisticata e sexy. Quanto sono importanti l'aspetto fisico e l'immagine per te?

La cura del look è importante in questo lavoro e non mi va di dire il contrario. L’immagine conta almeno quanto la musica (almeno per me). E conta anche nella vita. Anche se non deve essere un’ossessione. Però ci sto attenta. Cerco di non esagerare con il cibo e anche se mi piace mangiare, tento di rimettermi a dieta non appena ingrasso un po’. Mi metto la crema sul viso e sul corpo almeno una volta o due a al giorno, non fumo, bevo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, non bevo alcoolici, cerco di dormire almeno 8 ore (anche se non è sempre possibile). Insomma cerco di volermi bene! Io credo che il nostro corpo sia come il nostro tempio, la nostra casa: va trattata bene… per quel che si puo fare…! Ho ancora qualche difficoltà con lo sport, anche se da quando ho riscoperto il tennis…

Qualcosa che invidi fisicamente di tua sorella?

Una volta gli occhi azzurri. Adesso, ogni tanto, se voglio gli occhi azzurri mi metto le lenti colorate! Avanguardia!

Tra 10 anni: carriere soliste o ancora insieme?

Mah…chi lo sa! Sono sicura però che ci occuperemo entrambe molto di temi sociali. Con questo progetto stiamo sostenendo Raising Malawi, un’associazione no profit che raccoglie fondi per i bimbi orfani del Malawi in Africa (sono più di un milione). Viviamo in un mondo difficile, ma ricco di possibilità. Dobbiamo fare in modo che queste chance, diventino le chance di tutti i popoli del mondo, fare tutti uno sforzo per migliorare il pianeta, perché i bambini del mondo sono il nostro futuro…

 

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