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Bruno Bavota - Il Pozzo D’Amor

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Bruno Bavota - Il Pozzo D’AmorBruno Bavota - Il Pozzo D’Amor

Pianista e compositore partenopeo, Bruno Bavota ci regala nel suo primo disco, “Il Pozzo d’Amor”, dodici tracce di pregevole fattura, nelle quali la rilassatezza e la gioia traspaiono con chiarezza. Toglie note, più che metterle, il Bavota. Ed è una qualità da sottolineare. Pieces adatte ad essere accompagnate da proiezioni, video ed immagini.

Musica da film, per dirla alla Eno, ma con tutti i crismi del caso. Una vena Einaudiana più che Jarrettiana, e stiamo parlando di due mammasantissima dei piano concerts. Poco tormento interiore, o almeno non si traduce nella ricerca di note scomposte, musicalmente “difficili” da ascoltare. Con Bavota tutto è al posto giusto, anche la malinconia.
Non è una critica, ma un punto di partenza per comprendere pienamente le doti del compositore alla prima prova ufficiale. Superata a pieni voti, si eleva su gran parte delle autoproduzioni che spesso siamo costretti ad ascoltare. Ma quando si affronta uno strumento come quello del pianoforte, è difficile piacere sempre a tutti.
Ed allora, nelle vesti di critico, ed anche per non eccedere nel tessere lodi, ritengo giusto far notare le eccessive ripetizioni su canoni precedentemente suonati, figlie probabilmente di una formazione di gusto rock tendente al post. E non che non mi piaccia ciò, anzi. Le ripetizioni, le sottolineature su scale diverse, creano un suono ridondante che rappresenta l’eterno ritorno degli accadimenti nella propria vita.
Forse è la mancanza di quel po’ di “rischio” musicale, quella nota non per forza matematicamente “esatta”, che non mi convince appieno. Qualche brano nel quale cerco un cambio ritmico che non arriva mai. Ma sono gusti personali. Il Pozzo d’Amor, lo ripeto, è un disco da ascoltare, davvero interessante. Gli episodi con il violoncello della giovane e brava Fabrizia Nicolosi sono davvero convincenti. Ascoltate “Bagliori”, “La danza del sole”, “Il rumore delle stelle cadenti” e “Gli acrobati”. Non ve ne pentirete.

Francesco Saggese
 

Arretrati

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