"Storie di non lavoro" è uno spaccato dei giorni nostri, dei problemi veri della gente, quelli con cui le persone si trovano a fare i conti quotidianamente, e non di quelli che i giornali e i tg vogliono farci credere che siano i problemi veri, e di cui in realtà non frega niente a nessuno. Nove canzoni, nove diverse storie di vita, attraverso le quali Giubbonsky, cantastorie moderno, tratteggia un ritratto non molto edificante ma estremamente lucido e disincantato della società in cui viviamo. Impossibile, specialmente per chi come me, è cresciuto e vive tutti i giorni in una realtà complessa come quella di Milano, non ritrovarsi nei testi di questo talentuoso cantautore. I temi affrontati sono i più svariati, dalla crisi economica e dalla conseguente difficile condizione che caratterizza l'esistenza dei lavoratori precari, o peggio, di chi il lavoro proprio non ce l'ha, al clima di poca sicurezza che si respira in giro per le strade delle nostre metropoli, che molto spesso ci porta a sentirci prigionieri in casa nostra. Ma attenzione, non è un album che vuole essere un inutile piangersi addosso; al contrario, vuole essere un invito a rialzare la testa e a ribellarsi di fronte a quello che non ci piace. Musicalmente parlando il cd è molto piacevole, riprende gli insegnamenti della scuola dei grandi cantautori italiani degli anni '70, e li impasta con elementi di jazz, blues, rock e country rendendolo un lavoro molto originale e interessante. [B!]
Giubbonsky - Storie di Non Lavoro
"Storie di non lavoro" è uno spaccato dei giorni nostri, dei problemi veri della gente, quelli con cui le persone si trovano a fare i conti quotidianamente, e non di quelli che i giornali e i tg vogliono farci credere che siano i problemi veri, e di cui in realtà non frega niente a nessuno. Nove canzoni, nove diverse storie di vita, attraverso le quali Giubbonsky, cantastorie moderno, tratteggia un ritratto non molto edificante ma estremamente lucido e disincantato della società in cui viviamo. Impossibile, specialmente per chi come me, è cresciuto e vive tutti i giorni in una realtà complessa come quella di Milano, non ritrovarsi nei testi di questo talentuoso cantautore. I temi affrontati sono i più svariati, dalla crisi economica e dalla conseguente difficile condizione che caratterizza l'esistenza dei lavoratori precari, o peggio, di chi il lavoro proprio non ce l'ha, al clima di poca sicurezza che si respira in giro per le strade delle nostre metropoli, che molto spesso ci porta a sentirci prigionieri in casa nostra. Ma attenzione, non è un album che vuole essere un inutile piangersi addosso; al contrario, vuole essere un invito a rialzare la testa e a ribellarsi di fronte a quello che non ci piace. Musicalmente parlando il cd è molto piacevole, riprende gli insegnamenti della scuola dei grandi cantautori italiani degli anni '70, e li impasta con elementi di jazz, blues, rock e country rendendolo un lavoro molto originale e interessante. [B!]
