Come già anticipato nell’articolo che lo riguarda ci sono stati visibili cambiamenti non solo per quanto riguarda la sua vita privata, ma anche nella musica di Tiziano Ferro: il nuovo album del cantante di Latina è pervaso da un suono decisamente più maturo, scompare quasi del tutto l’elettronica (eccezion fatta per un paio di pezzi tra cui il singolo di lancio Stop, dimentica!, unici collegamenti con gli album del passato) a favore di suoni più acutici e inserimenti orchestrali. A me questo cambio di direzione, che parzialmente era già intuibile in 111 in brani come “Sere Nere” e “Non me lo so spiegare”, non mi dispiace affatto, e rivela anche una certa abilità compositiva da parte di Tiziano Ferro, alcuni pezzi sono veramente interessanti. Le atmosfere che prevalgono sono meno spensierate rispetto al passato, molto più introspettive, riflesso anche del particolare momento di riflessione che ha vissuto l’artista. Un buon lavoro, e soprattutto una menzione speciale per il coraggio e la buna volontà; certo ci vuole un po’ di tempo per scrollarsi di dosso certe etichette che ti vengono appicicate addosso, ma se il talento c’è, alla lunga sarà riconosciuto anche dai più scettici. Voto 3 - [bugs!]
Vi ricordate il Tiziano Ferro di Xdono o Xverso? Ecco STOP… Dimenticatevelo… in questo album troverete un cantautore e non un semplice cantante Hip Pop (più Pop che Hip) di periferia. L’album già dalle prime tracce dà avvisaglie di nuovi arrangiamenti, molto orchestrali con testi metaforici che però alle volte sfociano in banalità e ripetizioni che non giovano alla causa. Il cantante campano però non delude del tutto le sue fan più giovani, e le delizia con due pezzi very easy, uno dedicato alla Raffaella nazionale e l’altro in collaborazione con il prezzemolo della musica italiana Biagio Antonacci. Da ascoltare e riascoltare con le cuffie ad alta volume c’è sicuramente “Gia ti guarda Alice” di gran lunga la miglior canzone dell’album. Voto 4 - [hnf]
Tiziano Ferro - Nessuno è solo
